Il doppio e l'alchimista

Due storie sul limite, non in senso matematico ma umano, cioè sulla umanissima hybris. Ma fin dove può spingersi tale hybris senza generare mostri? Quali sono le colonne d’Ercole che si pongono in alcuni ambiti della conoscenza? Ribellarsi contro l'ordine costituito, divino o umano, è seguito immancabilmente, secondo gli antichi Greci, dalla vendetta o dalla punizione divina.

La prima storia parla di una donna, Vita. Chi è in realtà? Perché non sa nulla dei meccanismi della mutua e della pensione, e dice di non avere tempo, di essere a scadenza? Che mistero e quali scelte politico-sociali si celano dietro di lei?
Il secondo racconto è la storia di un alchimista-antieroe, Johann Bottger, che per caso scoprì la formula della porcellana dura, gelosamente custodita dai Cinesi.

Di e con Maria Rosa Menzio,
tecnica Fulvio Cavallucci,
musiche a cura di Maurizio Benedetti,
regia di Maria Rosa Menzio.

Lo spettacolo è tratto dal libro “Il Doppio e l’Alchimista” di Maria Rosa Menzio, prefazione di Vittorio Marchis, postfazione di Annalisa Panati, Scienza Express edizioni, formula Sipario.

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Torino, Villa Amoretti